Recensione in anteprima: Javier di Debora C. Tapes

by - venerdì, maggio 18, 2018

Scrigno,
è online da ieri, con un po' di anticipo, il nuovo romanzo di Debora C. Tapes.


Titolo: Javier

Autrice: Debora C. Tepes

Genere: Mafia Romance

Data di pubblicazione: 17 Maggio 2018

Prezzo: 2,99

Vi starete chiedendo chi sono. 

Sono un uomo disposto a tutto. Mi hanno voluto per la mia ferocia, mi hanno scelto per la mia imperturbabilità, e mi hanno trovato. Ora ho una missione da portare a termine e, costi quel che costi, non lascerò che il mio sangue macchi questa terra infetta. 

Sono una macchina da guerra: le armi con cui mi difendo, le vite con cui gioco e la violenza con cui combatto mi rendono l’uomo che da dodici mesi guardo allo specchio. Qualcuno potrebbe definirmi il peggiore dei bastardi, e avrebbe ragione. 

Nessuno mi fermerà. 

Nessuno potrà impedirmi di raggiungere il mio obiettivo, neanche lei. 

Il suo sguardo è letale, il suo sorriso è pericoloso, la sua rabbia è devastante. Lei è proibita, ma io possiederò il suo corpo, soggiogherò la sua mente e risucchierò la sua anima. Mi nutrirò di lei come il peggiore dei predatori. 

Se proverà a opporsi, la distruggerò. 

Nessuno dovrà scoprire chi sono. 

Soprattutto lei.


Javier è ormai un uomo fatto e finito, il passato lo ha marchiato e reso quello che è. Ha lasciato la sua terra per puntare al meglio e ci è riuscito diventando agente della DEA, ma adesso deve tornare in Colombia. È arrivato il momento di fare i conti con il passato e solo uno dei due ne uscirà vincitore. 
Deve dimostrare di essere il cattivo, di essere il sicario migliore, deve abbandonare la parte dei "buoni" e diventare uno dei cattivi. Sicuramente, il suo aspetto lo aiuta. Muscoli voluminosi, tatuaggi a marchiare la pelle e occhi scuri che nascondono le tenebre.

La famiglia dei Solano è la più potente di Madellin. Una città che vede solo povertà e degrado sotto il comando di un uomo così potente. Don Julio è il solo e unico padrone del cartello colombiano, un vero e proprio impero illegale. Ricardo è il figlio maggiore, quelle più imprevedibile, aggressivo e meno scaltro. Santiago è il figlio di mezzo, quello festaiolo e poco interessato agli affari. Poi c'è lei: Yamile. Lei è una bellissima donna, con un corpo meraviglioso, due occhi chiari che incantano e ha puntato Manuel. 


È bella come una regina.
Lei è la regina della finca.
Lei è Yamile Solano.

Nessuno riesce a trovare abbastanza prove per incriminare i Solano e il loro traffico, ma adesso tocca a Javier, sotto il nome di Manuel, e fallire non è il suo obiettivo. 

Le cose si complicano quando l'attrazione tra Manuel e Yamile si fa così potente che è quasi impossibile ignorarla. Si attraggono, si sfidano, si respingono ed è come se ci fosse una lotta sensuale tra i due. 
Yamile ha sempre vissuto la sua vita chiusa in una gabbia, non può per alcun motivo uscire dalla finca e adesso che ha visto Manuel è decisa a ottenere quello che vuole da lui. 

Manuel sa che è un gioco pericoloso quello con Yamile, ma non può fare a meno di desiderarla e volerla nel suo letto. Non sarà dolce, non sarà romantico, sarà potente e carnale. 


La odio perché è bellissima e sexy.
La odio perché è fragile e pericolosa.
La odio perché è innocente e problematica.
La odio perché non riesco a odiarla sul serio.
La odio perché non posso provare altro.

Yamile è ancora troppo ingenua, troppo fragile e delicata, ma in alcuni momenti si mostra forte e determinata. Ha un indole da sottomessa, nessuno si cura di lei e tutti la sottovalutano. Eppure, lei è la stessa ragazza che fa perdere completamente la ragione a Manuel. 
Lo sfida continuamente, lo trascina sul labile confine tra bene e male, lo eccita oltre misura e lei è quasi una vittima della sua eccitazione. 

Manuel la distrugge lentamente, vuole allontanarla, vuole che lei lo detesti, ma Yamile prende tutto ciò che lui può darle anche se non è amore. O forse si?

Fuoco e passione, eccitazione e paura. Loro sono questo. Yamile e Manuel sono due facce della stessa medaglia, due anime affini e ferite che non sanno come curarsi.

«Non riesci a non toccarmi, Tirador. Sono diventata la tua cocaina, quella più pura e nociva»

Tutta cambia dopo l'ennesimo rifiuto di Manuel, dopo l'ennesima volta che si è preso il suo corpo per non darle niente in cambio. Adesso, le regole cambiano, lei è Yamile Solano ed è pronta ad essere la figlia del più potente narcotrafficante.
Non ha, però, messo in conto che Manuel è più oscuro di quello che lei pensava. 
Si avvelenano a vicenda credendo che uno dei due possa essere l'antidoto.

Debora ha creato una storia di tutto rispetto, si nota l'impegno con cui si è documentata su un mondo completamente diverso dal nostro. Avendo letto i precedenti libri, ho notato anche una maggiore consapevolezza nello scrivere, una crescita. Lo stile rimane pulito e scorrevole, ma nettamente più maturo. Ha osato maggiormente nelle scene erotiche, arrivando a usare un linguaggio più forte, più crudo che calza perfettamente al romanzo.

Se devo fare un appunto, mi ha fatto storcere il naso il comportamento di Yamile. Mi aspettavo una ragazza più determinata, più forte per stare al fianco di Javier. Nonostante ciò, la storia non perde un colpo! Tradimenti, sangue, droga, passione, tutto si mescola alla perfezione creando un romanzo da leggere tutto d'un fiato.

«Perché non sono una bella persona. Ti annienterò, Yamile. M’impadronirò della tua testa e del tuo corpo, sarò la tua più grande rovina e tu non potrai fare niente per fermarmi»
Javier è un personaggio contorto per certi versi, fa parte dei buoni eppure ha un indole innata per essere il cattivo. E mi dispiace, ma l'ho odiato per certe sue scelte e amato per altre. Capirete questo mio odio-amore solo leggendolo! 

Un romanzo tutto da gustare, di cui innamorarsi e dai cui uscirne devastate. Ho chiuso il kindle con la consapevolezza che Debora aveva fatto centro, Javier aveva annientato anche me!

4,5 stelle su 5

A presto, 
la vostra Alexia.

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