Recensione: Il migliore amico del mio capo di Jana Aston

by - giovedì, maggio 17, 2018

Buongiorno lettori! Oggi la nostra Marianna ci parla di Il migliore amico del mio capo, uscito qualche settimana fa per la Newton Compton Editori.



Lo ammetto: ho una cotta per il migliore amico del mio capo. Almeno non è grave come se fosse il migliore amico di mio fratello. O il fratello del mio migliore amico, o… Lasciamo stare. Mi sono ritrovata in un cliché.
La cosa peggiore? Il migliore amico del mio capo è anche il suo socio. Il che lo rende quasi il mio capo. Ok, nessun quasi. Gabe Laurent è off limits per me. Totalmente fuori portata. Il che è un bene, visto che posso fantasticare praticamente sempre su di lui e non lo scoprirà mai. Questo, ovviamente, fino a che non ho la geniale idea di rispondere per gioco a un quiz con domande sexy durante una riunione. E non so ancora che le risposte finiranno in mano a Gabe.




Durante una noiosa riunione Sandra è vicina al suo migliore amico, Preston, che per divertirsi e passare il tempo le propone di compilare un test sul sesso dietro a quello a favore dell'azienda. Non ci sarebbe nulla di male se, dopo la pausa caffè, il test non sparisse. A ritirarlo è stato proprio Gabe, il migliore amico di Sawyer, il capo di Sandra.
Una donna dedita al lavoro, una donna con i piedi per terra, che si impegna in tutto quello fa, pragmatica e determinata, ha messo anima e corpo per il suo posto alla Clemens Corporation.
Il suo punto debole?

Gabe è un uomo bellissimo, sexy, divertente ma al tempo stesso inavvicinabile, irraggiungibile. O almeno è così che lo vede Sandra. La verità però è che in Gabe, quando riconosce che le risposte di quel test coincidono con la scrittura della segretaria del suo migliore amico, scatta qualcosa. Lui che l'ha sempre osservata di nascosto, che in qualche modo si è sentito attratto da questa ragazza più piccola, decide di osare. Di lasciar parlare l'attrazione.


“Apro la porta. È appoggiato con un braccio contro lo stipite della porta e tace mentre alzo lo sguardo verso di lui, qualche centimetro più alto di prima, ora che non ho i tacchi. Poi si fa avanti e mi tira a sé mentre chiude la porta con un calcio.” 


Complice la festa di Capodanno dell'azienda e le imprevedibili quanto geniali idee di Everly, Sandra e Gabe si ritrovano nella stessa macchina. L'imbarazzo è palese, palpabile, così come la voglia di avvicinarsi, baciarsi, andare oltre. Gabe non le lascia scampo, è con lei che vuole passare la notte e sa che anche Sandra lo desidera. Un incontro passionale e bollente, qualcosa che non deve succedere mai più. Una notte, una sola notte e poi tutto tornerà come prima.

Sarà davvero così?
È solo una cotta destinata a finire dopo quella sera?

La verità è che una volta fatto un passo in avanti tornare indietro è difficile, e Gabe e Sandra se ne renderanno presto conto. Le ritrosie, i dubbi e le difficoltà non mancheranno e coloreranno il loro rapporto fino alla fine.




“Avrei dovuto avere il tuo numero di telefono, ma non ce l'ho perché sono un cretino. E voglio aggiustare la situazione. E non mi interessa se qualcuno mi vede mentre cerco di rimediare.” 


Il migliore amico del mio capo è una novella e proprio per questo è breve, l'evoluzione delle cose è veloce ma al tempo stesso giusta. Mi è piaciuto il fatto che la fine del libro coincidesse con il vero inizio della loro storia, che non ci siano parolone piene d'amore che avrebbero reso la storia un po' surreale. Mi è piaciuta l'evoluzione dei personaggi, la loro caratterizzazione che per quanto non sia sviluppata appieno c'è.
Divertente, passionale, romantico. Sono questi i tre aggettivi che mi vengono in mente se penso a questo romanzo.

Il difetto? Troppo, troppo corto.




5 stelle.

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1 commenti

  1. Ciao! Non sempre mi lascio conquistare dal romance, dev'esserci una storia interessante che mi convince...questo sembra carino :-)

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