Presentazione:Domina Dea- Il Disincantato di Rodesia Vichi

by - venerdì, marzo 23, 2018

Scrigno,

vi presentiamo il nuovo romanzo erotico di Rodesia Vichi dal titolo Domina Dea- Il Disincantato.


Titolo: Domina Dea - Il Disincanto (ebook)
Autore: Rodesia Vichi
Data uscita: 19 febbraio 2018
Genere: narrativa erotica
Prezzo: 4.99

Dalila è appena tornata da un lungo viaggio che l’ha trasformata profondamente.
In seguito all’incontro fortuito con Fausto – cliente masochista della sua amica Samantha, escort e mistress d’alto bordo – Dalila entra in contatto con la misteriosa Sofia, una seducente pittrice che vive in una splendida dimora e che vede in lei la sua musa ispiratrice.Chi è Sofia? E chi sono Laurent e Manuel, i due uomini che abitano con lei? Che cosa nascondono?La curiosità di scoprirlo induce Dalila a frequentare con assiduità quella casa immersa nel verde e nei fiori, dando inizio a una storia in cui la sua vita e quella di Sofia s’intrecciano alla vita di Fausto e Samantha, del suo ex Damiano, del pianista Laurent e di Manuel, il giovane androgino, ognuno a suo modo alla ricerca del piacere e della felicità, con appresso il personale fardello di paure, insicurezze, paranoie.
Una storia a volte lieve, a volte intensa e violenta. Un tumultuoso susseguirsi di eventi, tra ambiguità e mistero, sesso promiscuo e perversioni, attacchi e difese, nella quiete della campagna emiliana, 
con l’anno 2010 sullo sfondo.
Metafora della fugacità dell’amore e dell’amaro disincanto, lascia nel finale una porta aperta alla speranza e al sogno.


[…] Fausto le si avvicina. Le prende una mano e gliela bacia per chetarla.«Vieni» le dice. «Torniamo giù. E d’ora in avanti non fare più domande. Intesi?».Le ultime scintille di ribellione si spengono qua. Insolitamente obbediente, Dalila si lascia ricondurre al piano inferiore, la cui luminosità è aumentata. Mansueta per prodigio, da mani domate che sfiorano ma non toccano e fingono rispetto, si lascia sfilare la borsa e l’abito, privare dei sandali, dell’intimo di pizzo che va a riposare sul divano assieme a tutto il resto. Accesa benché non ancora ardente, educatamente sospinta dall’uomo premuroso, colloca la propria nudità su un’antica poltrona dall’alta spalliera.
[…]Si mette in posa, assestandosi sulla poltrona il cui rivestimento ruvido percepisce con la pelle nuda. Abbassando le palpebre, resta in ascolto della sua voce che si fa sempre più bassa e calda, sempre più vicina, ondeggia nel silenzio che riempie la casa e la attornia, e nella sua testa si propaga preceduta e seguita da incalzanti rintocchi […].

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