Recensione: Stealing Serenity di Tami Veldura

by - venerdì, gennaio 19, 2018

Buon pomeriggio lettori! La nostra Francesca oggi vi parla di una delle ultime uscite della Triskell Edizioni.
Sarà stata una buona lettura? Per scoprirlo continuate a leggere!



Cosa succede quando un ladro professionista incontra un esperto di nodi? Si ritrova invischiato tra le sue corde!

Daniel ha portato a termine molte truffe pur di riuscire a mettere le mani su un bottino. Questa volta la sua attenzione è puntata sulla “Serenity”, una fotografia dal valore di quattro milioni di dollari, che rappresenta l’opera più costosa a cui abbia mai dato la caccia. Per scoprire dove si trova, però, deve avvicinarsi a Kearin, proprietario di una casa d’aste e fotografo.

Quando lo incontra a un evento, Kearin capisce che Daniel può essere una risorsa per il ramo non-profit della sua azienda, ma l’offerta di lavoro che gli fa ha un altro scopo: metterlo davanti alla sua macchina fotografica. Preferibilmente nudo, legato e voglioso, per soddisfare la richiesta specifica di un cliente, con un portfolio che lo renderà il migliore del suo campo.

Daniel accetta prontamente di posare per lui, convinto che questo lo condurrà alla “Serenity”, ma ciò che non si aspetta è di innamorarsi della particolare intensità di Kearin.
Sceglierà la fotografia o il cuore di Kearin?




Per Daniel la serenity è tutto. Una foto che vale più di quattro milioni di dollari; ecco perché quando si ritrova tre la mani l’opportunità di avvicinarsi ad essa non se la fa sfuggire, fingendo di essere qualcuno che non è mai stato, ma d’altronde la finzione fa parte della vita di un ladro ormai addestrato come lui. Quello che però non poteva mai immaginare è che si sarebbe trovato di fronte un uomo capace di far vacillare la sua fermezza. Kearin vive per la fotografia e di questa passione ne ha fatto un lavoro. Quando si ritrova a dover creare un book fotografico di nudi per un collezionista privato mai avrebbe pensato che il suo ultimo modello, Daniel, avrebbe reso con la sua sensualità il lavoro difficile da perpetuare.

Tra scatti in stile bondage e sotterfugi per riuscire a trovare la foto ambita i due si ritroveranno complici di una seduzione fatta di sguardi attraverso un obiettivo.

“La foto che stava cercando, la quantità di lavoro che aveva dedicato all’operazione; niente aveva importanza davanti al tipo di potenza che loro due avrebbero potuto essere insieme”

Devo ammettere che da come è partito il romanzo, non mi aspettavo di poter esprimere un giudizio positivo. Infatti le prime pagine mettono in confusione il lettore che si trova spaesato di fronte ad una narrazione in terza persona e che parte senza la minima spiegazione delle situazioni. Una volta entrata poi nell’ottica si riesce a dare un senso alla lettura e seguirla senza problemi.

Il finale direi che è in perfetto stile Diabolik, che però mi ha lasciato il sorriso sulle labbra. Inutile dire che avrei preferito un approfondimento soprattutto per quanto riguardo i protagonisti, quelle che sono riuscita a captare sono soltanto piccole sfumature di caratteri appena accennati, però non denigro il romanzo per questo, perché credo sia una scelta stilistica dell’autrice, o almeno è quello che ho pensato durante la lettura.

Troppe descrizioni, invece, per quanto riguarda le scene, nonostante ciò non hanno mai rallentato l’andamento della lettura.

Quello che mi è piaciuto più di ogni altra cosa è la sensualità che l’autrice è riuscita a trasmettere attraverso i suoi due protagonisti rendendo il tutto arricchito di un senso di novità che non sono riuscita a scorgere in romanzi dello stesso genere letti in precedenza.

Nessuna traccia di volgarità nonostante il romanzo sia catalogato tra i romanzi erotici, ma una storia che lascia un po’ il lettore in sospeso. Spero vivamente che questo sia solo uno spin off e che la vera storia debba ancora venire. In ogni caso ho apprezzato la lettura, anche se mi ha lasciata con la voglia di scoprire ancora, e questo senso di insoddisfazione non so se ha peggiorato o migliorato il mio giudizio a riguardo.


3 stelle su 5

Alla prossima,
Francesca!


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